allo Yacht Club Marina dei Cesari
Una serata di approfondimenti
10 giugno 2016
Ieri sera l'Arch. Maurizio Testuzza, fondatore dei Cantieri Adriasail, sempre molto attivo sul piano della cultura nautica, ha di nuovo riunito gli amici per una serata di affascinanti approfondimenti tecnici nei locali dello Yacht Club Marina dei Cesari a Fano: ospite d'onore e relatore il notissimo progettista romagnolo Giovanni Ceccarelli, che ha diviso la sua presentazione in due capitoli distinti: in primis le sue esperienze come master designer di due sfide italiane in America's Cup, Mascalzone Latino e +39 Challenge, e poi ha fornito il suo punto di vista da protagonista nel progetto tecnico dell'operazione di raddrizzamento e recupero di Costa Concordia, la cui ideazione si deve appunto a Ceccarelli (e forse pochi appassionati di nautica hanno in passato compreso appieno la portata di questo contributo, la genialità e l'assoluta originalità del progetto ed i durissimi scontri che hanno preceduto la scelta da parte del Governo Italiano del progetto Ceccarelli-Micoperi).
A sinistra Giovanni Ceccarelli, a destra Maurizio Testuzza
Giovanni Ceccarelli è figlio d'arte: a suo padre Epaminonda si devono alcuni dei progetti che hanno contribuito a creare una nautica italiana, specie nella vela con il primo progetto, tra l'altro, di una barca a vela in vetroresina.
Il figlio Giovanni ha imposto una svolta decisa alle modalità di progettazione degli scafi a vela, introducendo gli studi di fluidodinamica, la creazione dei team di progetto con il contributo di professionisti specializzatissimi nei diversi comparti (strutturisti, esperti di materiali esotici, rigger, esperti di profili alari, di calcolo computerizzato, di prove in vasca, ecc...): con lui la progettazione in campo nautico al massimo livello, in Italia, è diventato un fatto interdisciplinare e di squadra.
Ceccarelli ha illustrato le due sfide (2003 e 2007) alle quali ha preso parte come capoprogetto, con i diversi approcci dei due "committenti", le diverse atmosfere delle due squadre, i successi, le innovazioni ed anche gli errori compiuti ed i "colpi di sfiga" capitati.
Una chicca da appassionati il confronto tecnico tra i due progetti, le spiegazioni sulle scelte di base, il tasso di innovazione introdotto in ciascuna sfida, il salto in avanti prodotto da queste esperienze sulla progettazione nautica che oggi si trova in qualsiasi scafo da regata di qualsiasi classe.
Alla conclusione di questa prima parte, Giovanni ci ha presentato uno dei suoi progetti più avanzati, spiegandoci come sarà la vela del prossimo futuro, con l'utilizzo sempre più diffuso dei "foils" dinamici.
Dopo una pausa per una cena in piedi offerta dallo Yacht Club, Giovanni ha ripreso la sua presentazione con un tema assolutamente diverso, facendo scoprire all'uditorio la vera origine della proposta italiana di recupero della Concordia, che lo ha visto ideatore e protagonista assoluto di una sfida tecnologica mai tentata prima, con il coinvolgimento di un gruppo di volenterosi, coraggiosi, determinatissimi professionisti ed imprenditori che fin dall'inizio hanno avuto chiaro che la "mission" era recuperare una immagine della marineria italiana devastata dall'incidente del Giglio.
Il tutto presentato in modo semplice, diretto, senza trionfalismi, con serena consapevolezza del suo decisivo ruolo ma anche del fatto che senza il "team" giusto, nulla sarebbe stato possibile: una prova di professionalità, quella di Ceccarelli, di compostezza, di valori umani e tecnici indiscutibili, che ha davvero incantato l'uditorio.
A uomini come lui dobbiamo i progressi che ci rendono, nonostante tutto, ancora orgogliosi di essere italiani, nel mondo della nautica e dell'ingegneria navale.
LG